Talvolta è episodico e seguito da una remissione completa dei sintomi. Quasi sempre però tende a cronicizzarsi e può aggravarsi al punto da limitare e compromettere lo stato di benessere della persona in diverse aree.
La persona è costretta a pensare o agire in modo obbligato e rigido: cerca di opporsi ai suoi pensieri, di nasconderli, di non cedere, ma , nonostante utilizzi tutte le sue energie per resistere, non riesce a sottrarsi ai pensieri disturbanti e a modificare il suo comportamento rimanendone vittima. Le energie impiegate per contrastare i pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi sottraggono tempo e interferiscono negativamente con le attività da svolgere quotidianamente ( rapporti interpersonali, vita di famiglia, studio, lavoro).
Lo spreco energetico per resistere ai pensieri intrusivi e obbligati pone la persona nello stato di stanchezza psicofisica ed elevata sofferenza.
I pensieri ossessivi si manifestano involontariamente e sono avvertiti come incontrollabili e proprio per questo provocano paura, ansia, tristezza, vergogna. La persona tende a non parlare dei suoi sintomi, ma a contrastarli in quanto percepisce i suoi pensieri e conseguenti comportamenti come incongrui e assurdi. Le ossessioni possono presentarsi sotto forma di:
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi messi in atto per tentare di annullare o gestire le idee ossessive. Anche se le compulsioni determinano un momentaneo senso di sollievo rispetto alla sofferenza e all’angoscia generata dalle ossessioni, queste ultime si ripresentano e talvolta aumentano. Le compulsioni, inoltre, sottraggono tempo alla persona che si sente costretta a mettere in atto gesti ripetitivi, quindi esse stesse diventano fonte di ulteriore malessere.
Le compulsioni, essendo dei veri e propri cerimoniali o rituali, rendono la persona schiava come se non avesse alcuna capacità di controllo, alimentano quindi la frustrazione. Le compulsioni sono rigide regole di comportamento che appaiono incomprensibili e stravaganti agli occhi degli osservatori. I familiari sovente si sentono chiamati in causa in quanto sono tenuti a dare continue rassicurazioni riguardo il contenuto delle ossessioni. Ad esempio la persona chiede ripetutamente: sei sicuro che ho chiuso il rubinetto? Aspetta ad uscire che devo controllare ancora se ho spento le luci.
Fattori predisponenti al DOC
Tipi di ossessioni più frequenti
Le ossessioni non si inquadrano solo nella categoria diagnostica del disturbo ossessivo, ma possono essere presenti anche in altri disturbi come quelli alimentari, le dipendenze, i disturbi psicotici.
La valutazione ed il trattamento della sintomatologia ossessiva e compulsiva va attuata quindi dopo un’adeguata diagnostica.
Trattamento
La psicoterapia agisce sull’eccessiva importanza attribuita ai pensieri disturbanti e mira alla cura del disturbo attraverso la modificazione di alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali. La persona pian piano si deve rendere conto delle distorsioni cognitive che sono alla base del suo disturbo e deve diventare consapevole dei pensieri disfunzionali automatici che generano ansia, paura e senso di impotenza e che sono alla base dei circoli viziosi ossessivi e dei cerimoniali compulsivi. Quasi sempre il trattamento farmacologico è abbinato al percorso psicoterapico.
D.ssa Maria Ricciardi